Lo scorso numero della newsletter cominciava con un racconto su come Cesare Pavese sia riuscito a dar voce ai miei sentimenti più intimi e oggi, ultimo giorno di giugno, pensando al mese trascorso compare ancora l’autore piemontese, quasi un punto fisso.
Comunque, a dir la verità, Pavese è stato il mio pensiero fisso per moltissimo tempo e quando ripenso al 2019 penso a lui, ai suoi diari, alle sue lettere, ai suoi romanzi e racconti. E penso anche a De Gregori, perché oggi lo sappiamo un po’ tutti che quel Cesare perduto nella pioggia che sta aspettando da sei ore il suo amore ballerina è il giovanissimo Pavese in attesa di Milly, vero?
Io l’ho capito per caso nella primavera di quell’anno, quando ero immersa nella lettura di Pavese e, casualmente, approfondivo la discografia proprio di Francesco De Gregori: fu una bella epifania e fu sorprendente scoprire come tutto, in un certo qual modo, è collegato.
La verità è che la musica è stata mia compagna fedelissima per tutta l’adolescenza e poi a un certo punto abbiamo preso le distanze senza neanche accorgercene. È stato proprio nel 2019, l’ultimo anno della triennale, che l’ho riscoperta dedicandomi al cantautorato. Vivevo in Abruzzo, scrivevo una tesi su Pavese e ascoltavo De Gregori: ogni volta che oggi ascolto un suo brano non posso che non ripensare a quel periodo. Così come il mio primo anno a Firenze, negli intermezzi tra una quarantena e l’altra, ho ascoltato ogni giorno Guccini e per me la sua voce e quella città sono una cosa sola. Mentre Dalla è i viaggi in macchina da bambina, ma anche la campagna lucana. Pino Daniele è ancora una volta l’infanzia e l’autobus che da Napoli scende verso casa. Mentre i primi esami della magistrale suonano The Queen Is Dead - The Smiths, invece nel 2016 c’erano i Pink Floyd e Jeff Buckley.
La musica è un collante per i ricordi, almeno in certi casi, ed è meraviglioso abbandonarsi a lei per tornare al passato. Chissà chi sarà l’artista, quale sarà l’album o la canzone che mi ricorderà questo periodo. Di certo Cesare perduto nella pioggia non mancherà.
Cose belle di giugno
Giugno è stato un mese un po’ scevro di letture, ma coinvolgenti.
Il mese è iniziato, ebbene sì, con la lettura di un racconto di Cesare Pavese, La famiglia, in cui ho ritrovato alcuni dei personaggi de La luna e i falò in una veste diversa. Era da tanto che non leggevo qualcosa dell’autore e ritrovarmi tra le sue parole è stato davvero come un balsamo per l’anima.
Mi sono poi immersa nella natura onirica e surreale dei racconti di Can Xue contenuti ne La città del fumo e ne ho scritto approfonditamente per Universo Letterario. Ho proseguito con la letteratura dell’assurdo leggendo l’esperimento del racconto di metamorfosi di Philip Roth, Il seno, in cui l’eco di Kafka, Gogol’ e anche Cervantes è chiara e fortissima.
Ho terminato And Still We Writing di Mohamed Al-Zaqzouq e ho sentito la necessità di continuare a leggere letteratura palestinese. Così ho approfittato della promozione Feltrinelli e ho acquistato La mia Grecia di Nikos Kazantzakis, perché il fascino che subisco rispetto all’antichità classica è sempre un richiamo troppo forte per lasciarlo inascoltato, e Contro un mondo senza amore di Susan Abulhawa, di cui leggerò presto altro perché, oltre ai temi, la sua prosa mi ha conquistata.
Adesso, come sono solita fare, dovrei raccontarti dei film più belli che ho visto durante questo mese, ma l’unico che mi sento di consigliarti, ammesso che ti piacciano le commedie romantiche un po’ assurde e originali, è Watching the detectives (Paul Soter, 2007) dove Cillian Murphy e Lucy Liu interpretano due giovani cinefili decisamente sopra le righe.
Cosa ne pensi di questa newsletter? Vuoi condividere la tua opinione e/o consigliarmi qualcosa? Ti leggo con piacere!
Se ti piace questo spazio puoi pensare di supportarlo offrendomi un caffè virtuale o acquistando dai link di affiliazione presenti nella newsletter, oppure aiutandomi a sfoltire la mia wishlist, o più semplicemente condividendo le mie pubblicazioni.
Grazie di cuore per la tua presenza, è bello averti qui.
Dalla bolla è tutto, ci ritroviamo a luglio!
Domanda: per chi non ha mai letto Pavese (sì, lo so, me ne vergogno), da dove consigli di iniziare? Grazie ❤️